
Rocchetto di Ruhmkorff
Descrizione: È una bobina di induzione del tipo perfezionato dal costruttore di strumenti scientifici Heinrich Ruhmkorff (1803-1877) a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso. Lapparecchio, fra i più comuni e utilizzati nei laboratori della seconda metà del XIX secolo, è essenzialmente un trasformatore ad alta tensione a nucleo aperto e con due avvolgimenti cilindrici e concentrici: il primario con poche spire di grosso filo e il secondario con un numero molto maggiore di spire di filo sottile.
Lapparecchio è montato su di una scatola di legno. La bobina è trattenuta fra due dischi di vetro fissati da una coppia di fili di rame. Al suo interno vi è un nucleo di fili di ferro dolce sul quale sono avvolti il primario e il secondario. I capi di questultimo sono collegati ad una coppia di serrafili montati su colonnine di ebanite (in origine di vetro?). Sulla base è montato un commutatore di Ruhmkorff (vedi n° inv. 556); una delle staffe sulla quale è imperniato è collegata tramite una lamina di rame ad un serrafili unito ad un capo del primario, laltra sempre tramite una lamina di rame e un serrafili è in collegamento con un sostegno di ottone. In esso su di unasta filettata è inserita una coppetta di ottone sulla quale è inserita a baionetta la ghiera metallica di un bicchierino di vetro recante un contatto sul fondo. Accanto ad esso vi è una colonnina di ottone nella quale è inserita una lamina vibrante verticale la cui posizione può essere regolata da una vite di fissaggio. La lamina è munita di una traversa che recava una piccola ancora di ferro (oggi scomparsa e sostituita da una vite in ferro) in corrispondenza di unestremità del nucleo della bobina. Dallaltro lato, la lamina è munita di un braccio con una lunga asticella metallica (platino) che pesca nel vaso. Unasta con una sferetta e due viti di fissaggio montata sulla lamina permette di regolarne la frequenza di vibrazione. La colonnina è collegata tramite lamine a un serrafili collegato ad un capo del primario. Nella scatola formante la base è occultato un condensatore di Fizeau formato da fogli di stagnola e di carta paraffinata collegato al sostegno del bicchierino e alla colonnina del vibratore.
Nel bicchiere viene versato del mercurio in modo che in esso peschi lasticella dellinterruttore. Collegando il commutatore ad una pila la corrente passa nel primario e nellinterruttore, il nucleo si magnetizza e lancora viene attratta da esso. Per evitare l’ossidazione della superficie del mercurio su di esso viene versato del petrolio. Lasta esce dal mercurio interrompendo il circuito, lancora dunque viene rilasciata e il contatto ristabilito: il ciclo può continuare. Le interruzioni periodiche della corrente nel primario generano nel secondario delle correnti indotte ad alta tensione.
Data: 3/4 XIX sec.
Autore: firmato da Ruhmkorff
Misure: Larghezza 550, profondità 218, altezza 255 mm