TARDIGRADO

Quello in fotografia è un tardigrado. Bruttino! I tardigradi, noti anche come “orsetti d’acqua”, sono minuscoli invertebrati, lunghi appena 0,3-0,5 millimetri, e sono tra le creature più resistenti del pianeta. Questi straordinari organismi si trovano praticamente ovunque: dalle profondità degli oceani alle cime delle montagne, dai ghiacci polari ai deserti più aridi. Possiamo trovarli persino nel suolo o sulle foglie delle piante del nostro giardino.

Vivono normalmente 2-3 anni, ma la loro vera forza risiede nella capacità di entrare in uno stato di criptobiosi, in cui sospendono quasi tutte le attività metaboliche. Durante la criptobiosi, i tardigradi si disidratano, riducendo il loro contenuto d’acqua al 3% del normale e rallentando il metabolismo al 0,01% della sua normale attività. Questo stato permette loro di sopravvivere in condizioni estreme, proteggendo le cellule dai danni che potrebbero derivare da temperature, radiazioni o altre sollecitazioni ambientali. Grazie a questo straordinario meccanismo, i tardigradi possono sopravvivere senza acqua per periodi lunghi, che arrivano anche a 10 anni.

La capacità dei tardigradi di resistere a temperature estreme è straordinaria. Possono sopportare temperature molto alte, fino a 151°C, grazie alla produzione di proteine speciali chiamate heat-shock proteins, che proteggono le loro cellule dai danni del calore. Al contrario, a temperature estremamente basse, addirittura fino a -272°C, i tardigradi utilizzano un composto chiamato trealosio, uno zucchero che impedisce la formazione di cristalli di ghiaccio all’interno delle loro cellule, preservandone la struttura.

Ma le loro capacità non si fermano qui. Questi organismi possono sopravvivere anche nello spazio aperto per brevi periodi, resistendo al vuoto e alle radiazioni solari dirette, condizioni che sarebbero letali per altre forme di vita. Questo li rende davvero unici nel regno animale. La loro eccezionale resistenza alle radiazioni ionizzanti è legata alla capacità di riparare rapidamente i danni al DNA, permettendo loro di tollerare dosi di radiazioni centinaia di volte superiori a quelle letali per gli esseri umani.

Inoltre, i tardigradi sono molto resistenti alle variazioni di pressione. Possono sopravvivere in situazioni, che vanno dall’assenza di pressione nel vuoto spaziale a pressioni elevate come quelle che si trovano nelle profondità degli oceani, fino a sei volte superiori a quelle del fondo della Fossa delle Marianne.

Questi straordinari adattamenti fanno dei tardigradi un soggetto di grande interesse per lo studio della vita in condizioni estreme, come quelle che potremmo trovare su altri pianeti o satelliti. La loro capacità di sopravvivere in ambienti così ostili suggerisce che forme di vita simili potrebbero esistere anche in ambienti extraterrestri, aprendo nuove prospettive per la ricerca della vita oltre la Terra.

 

A cura di Simone Caporali.

Il museo della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze è aperto dalle ore 9.00 alle ore 13.30, dal martedì alla domenica.
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