
Poliorama
Descrizione: E’ un’apparecchio da proiezione doppio da applicare alla lanterna di Duboscq (n° inv. 281).
Un quadro rettangolare d’ottone brunito reca da un lato 2 condensatori formati entrambi da una coppia di lenti convergenti. Sull’altro lato invece sono incernierati 2 tubi tronco-conici d’ottone, contenenti ognuno un obbiettivo di tipo Dallemeyer munito di due coppie di lenti acromatiche (una di esse è cementata). L’angolo fra gli assi ottici dei tubi può essere variato tramite due manopole a vite. Le lastre da proiettare, inserite negli appositi telai (n° inv. 229 e 358), vengono infilate nel quadro dell’apparecchio. Ad uno dei tubi è fissata una lamina metallica con due aperture quadrangolari poste in corrispondenza degli obbiettivi. Una seconda lamina sagomata può scorrere sulla prima grazie ad un’apposita leva in modo tale che, quando una delle aperture viene progressivamente scoperta l’altra viene occultata sino a scomparire. Per illuminare il doppio sistema ottico del poliorama con una singola sorgente luminosa si utilizzano due specchi metallici circolari. Questi si fissano obliquamente sulla lanterna in modo da inviare nei coni di proiezione due fasci di luce riflessa provenienti dalla lampada.
Il poliorama permette di proiettare immagini in modo continuo e, grazie al doppio diaframma scorrevole, di produrre effetti di dissolvenza incrociata e rudimentali “effetti speciali” ottenuti utilizzando apposite lastre. Ad esempio è possibile proiettare un paesaggio estivo che si trasforma in uno invernale oppure una veduta diurna in una notturna. Con il poliorama è pure possibile proiettare esperienze di fotometria.
Data: 3/4 XIX sec.
Autore: firmato da Jules Duboscq
Misure: Larghezza 289, profondità 189, altezza 260 mm