Catena elettrica di Pulvermacher

Descrizione: Le “catene elettriche” furono ideate verso il 1850 dall’inventore di origine austriaca Isaac Lewis (o Louis) Pulvermacher (1815-1884). Sono in realtà delle piccole pile voltaiche che, applicate in varie parti sul corpo come bracciali, collari o cinture si pretendeva fossero in grado di curare ogni sorta di malattia e di affezione grazie alle correnti elettriche da esse generate. Negli anni Cinquanta e Sessanta dell’Ottocento, periodo di grande entusiasmo per le terapie elettriche, le catene di Pulvermacher riscossero molto successo.
La catena qui illustrata viene utilizzata come braccialetto. È composta da sei blocchetti di legno con scanalature nelle quali sono avvolte parallelamente (ma senza toccarsi) due spirali una di filo di rame e una di filo di zinco. I blocchetti sono uniti da gancini di ottone e da una molla elastica. Il braccialetto viene chiuso da due ganci di dimensioni maggiori. Prima dell’uso l’apparecchio viene immerso in aceto o acqua acidulata in modo che in blocchetti di legno si impregnino di liquido che funge da elettrolito. I sei elementi formano così sei piccole pile collegate in serie tramite i ganci che li uniscono.
La catena è contenuta in una scatola originale di cartone con due sigilli, sulla quale sono riportati i premi conferiti all’inventore nonché gli Stati in cui era stato chiesto il brevetto. All’interno della scatola alcune raccomandazioni di Mr. Meinig (secondo quanto riportato sulla scatola, era l’agente di Pulvermacher), che chiede di essere informato relativamente alle malattie e ai pazienti trattati con l’apparecchio.

Data: 1850 circa.

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Misure: Lunghezza: 258; scatola: larghezza 118, profondità 55, altezza 30 mm

Dal martedì al venerdì dalle 9 alle 16, sabato e domenica dalle 10 alle 18.

Lunedì chiuso.

Il Planetario è visitabile solo in occasione degli eventi e delle lezioni in programma, su prenotazione.

€ 10.00 adulti
€ 8.00 bambini

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