
Eliostata di Silbermann
Descrizione: L’eliostata, già proposta nel XVIII secolo dall’olandese Willem’s Gravesande (1688-1742), è uno strumento a orologeria destinato a riflettere in direzione costante un fascio di raggi solari malgrado il loro movimento orario. L’eliostata ideata verso il 1844 dal fisico francese Johann Theobald Silbermann (1806-1865) è del tipo biassiale a specchio unico; solida e relativamente compatta essa fu molto diffusa durante la seconda metà dell’Ottocento.
L’apparecchio, in ottone, è montato su di un disco imperniato su tre bracci muniti di viti calanti. Il disco può ruotare ed essere fissato ai bracci tramite una ganascia a vite. Una retta incisa su di esso indica la direzione del meridiano lungo il quale lo strumento deve essere allineato; una livella a bolla permette di assicurare l’orizzontalità dello strumento. La scatola cilindrica, contenente il movimento ad orologeria , è imperniata su due staffe. L’orologio ,all’interno della scatola, è firmato “PAUL GARNIER PARIS 4338”. Essa può essere inclinata e, tramite una ganascia a vite, fissata ad un quadrante graduato in modo tale che il suo asse sia parallelo all’asse terrestre. L’angolo secondo il quale bisogna inclinare lo strumento corrisponde alla latitudine del luogo in cui si opera. Il quadrante è graduato da 0° a 110° con divisioni ogni 30′; un nonio permette le letture con una precisione al 1′. Sul coperchio della scatola cilindrica, dal quale si diparte una colonna che sostiene il sistema che regge lo specchio, vi sono due quadranti argentati, uno indicante i minuti, l’altro i secondi. Un piccolo bottone permette di avviare o arrestare l’orologeria e un apposito indice mobile serve a correggere un suo eventuale ritardo o anticipo. All’interno della colonna si trova un’asse fissato con una vite ad un blocchetto nel quale scorre l’arco della declinazione. Allentando una vite è possibile regolare la direzione dell’arco grazie ad un cerchio orario (0h-12h-0h-12h con divisioni ogni 5 minuti e nonio per le letture al minuto). Lo specchio metallico ottagonale dello strumento è trattenuto da due forcelle imperniate su di una coppia di archi. Questi scorrono in due prismi di ottone e la loro posizione può essere modificata allentando le apposite viti di fissaggio. L’arco di declinazione reca, da un lato, le iniziali dei mesi ed è diviso con marche indicanti intervalli di 5 giorni; l’altro lato invece porta una scala 30°- 0°-30° con divisioni ogni 30′. Sull’ arco di declinazione si trovano pure una lastrina forata ed un piccolo schermo d’avorio recante incise due linee perpendicolari.
Se si orienta quest’arco in modo tale che un raggio di sole passante per la lastina forata cada nel centro della lastrina d’avorio, lo strumento è regolato automaticamente secondo la giusta declinazione.
Il secondo arco, non graduato, va orientato in funzione della direzione che si vuole dare al raggio riflesso. Ciò è possibile sia ruotando la colonna (fissata sulla scatola cilindrica con una ganascia a vita), che modificando la posizione dell’ arco stesso. Questa direzione non è altro che il prolungamento dell’asse che collega detto arco con una delle due forcelle che reggono lo specchio.
Conoscendo così la direzione del meridiano, la latitudine, la declinazione, (oppure sfruttando l’apposita mira) è possibile orientare lo strumento e dare ai raggi solari la direzione voluta.
Lo strumento è dotato di una chiave di carica che viene anche usata per allentare la vite che trattiene l’arco di declinazione.
Data: 3/4 XIX sec.
Autore: firmata da Jules Duboscq
Misure: Diametro di base: 290 circa, altezza max.: 360 mm