Fosforoscopio di Bequerel

Descrizione: Il fosforoscopio descritto nel 1859 dal fisico francese Edmond Alexandre Becquerel (1820-1891) è un apparecchio che permette di determinare se una sostanza è fosforescente anche se per brevissimo tempo.
Lo strumento è formato da una scatola cilindrica di ottone ossidato recante un’asta infilata in una colonnina munita di treppiede di ghisa. Nella scatola sono imperniati due dischi parallelli nei quali sono praticate delle finestrelle. I dischi, montati sullo stesso asse, possono esser fatti ruotare assai velocemente grazie ad una manovella e a due coppie di ruote dentate moltiplicatrici. Nella scatola vi sono due aperture poste lungo lo stesso asse; in corrispondenza di una di esse è applicato un corto tubo. La sostanza in esame si pone in un piccolo cassetto estraibile inserito fra i due dischi. Una delle aperture della scatola viene messa in corrispondenza di una sorgente luminosa, mentre attraverso la seconda apertura si osserva la sostanza. Le finestrelle dei dischi sono sfasate in modo tale che, quando il campione è illuminato non è visibile all’osservatore, è invece visibile quando la sorgente luminosa è schermata. Ruotando velocemente i dischi è così possibile osservare fosforescenze molto corte la cui durata è dell’ordine di grandezza del tempo che intercorre fra un’illuminazione e l’altra. Questa durata si può calcolare facilmente conoscendo la velocità di rotazione e il numero di finestrelle nei dischi.

Data: 1900 circa

Autore: firmato da Max Kohl

Misure: Altezza 400, larghezza: 160 mm

Dal martedì al venerdì dalle 9 alle 16, sabato e domenica dalle 10 alle 18.

Lunedì chiuso.

Il Planetario è visitabile solo in occasione degli eventi e delle lezioni in programma, su prenotazione.

€ 10.00 adulti
€ 8.00 bambini

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