
Interruttore di Foucault
Descrizione: Il fisico francese Léon Foucault (1819-1868) propose nella seconda metà degli anni Cinquanta del XIX secolo diversi tipi di interruttori da collegare al primario dei rocchetti di Ruhmkorff. Questo rappresenta il suo modello più perfezionato, che verso la fine del XIX secolo, fu poi soppiantato dai più efficaci interruttori a turbina o elettrolitici.
Lapparecchio, montato su di una base di legno, comprende essenzialmente due circuiti, uno da collegarsi ad una pila, mentre laltro viene inserito in serie con il primario della bobina.
Il primo circuito parte da un serrafili e tramite una lamina di rame è collegato ad una delle staffe che sostengono un commutatore di Rhumkorff (vedi n° inv. 556). La seconda staffa è in comunicazione con un secondo serrafili e con una colonnina dottone sulla quale è avvitato un asse filettato con disco di ebanite; questultimo porta un ghiera dottone nella quale si inserisce un vasetto di vetro recante un coperchio forato di ebanite. Il fondo del vasetto è di ottone e reca un corto elettrodo che penetra nel vasetto.
Il secondo circuito comprende anchesso un commutatore e un vasetto, del tutto simili a quelli descritti, ma uno dei montanti del commutatore è però collegato ad una coppia di elettromagneti verticali. Questi sono in serie e sono posti in comunicazione con un serrafili e, tramite lamine di rame, ad un oscillatore meccanico. Esso si compone di unasta a cremagliera la cui altezza è regolabile tramite un pignone munito di manopola di ebanite. Lasta sostiene una lamina elastica sulla quale è fissato trasversalmente un braccio dottone. Il braccio reca ad unestremità unancora di ferro che si trova in corrispondenza dei poli degli elettromagneti, mentre, sullaltro lato sono avvitate due asticelle in ferro che penetrano nei vasetti. Sul braccio è fissata anche unasta verticale sulla quale, tramite vite di bloccaggio, è inserito un contrappeso sferico di ottone.
I vasetti vengono parzialmente riempiti di mercurio (sul mercurio si versava uno strato di petrolio: questo permetteva di ridurre le scintille che scoccavano fra le asticelle oscillanti e il mercurio all’apertura e alla chiusura del circuito, impedendo altresì una rapida ossidazione del metallo liquido). Il primo circuito viene inserito in serie con il primario del rocchetto e con la sua sorgente di elettricità, il secondo circuito (comprendente gli elettromagneti) viene invece collegato ad una pila indipendente. Lancora della lamina viene così attratta dagli elettromagneti, lasticella fuoriesce dal mercurio, il circuito viene interrotto e il braccio oscillante ritorna nella posizione iniziale. Si ristabilisce così il circuito e il ciclo continua: il braccio oscilla rapidamente come quella di un campanello elettrico. Il movimento del braccio provoca ovviamente anche linterruzione nel circuito collegato al rocchetto. In questo modo esso è alimentato con una corrente interrotta periodicamente. La frequenza delle interruzioni può essere variata modificando laltezza del contrappeso sullasta.
Data: 1873 circa
Autore: firmato da Mariano Pierucci
Misure: Larghezza 288, profondità 205, altezza 260 mm