L’Officina di Meccanica insieme al Museo Tecnologico costituiva il centro propulsore dell’attività dell’Istituto Tecnico Toscano.
L’Officina di Meccanica
L’Officina di Meccanica insieme al Museo Tecnologico costituiva il centro propulsore dell’attività dell’Istituto e in parte eredita i materiali e l’esperienza delle precedenti scuole tecniche di Arti e Mestieri di Candeli (1846-1850) volute e dirette da Filippo Corridi.
Regolamento d’Istituto
L’Officina di Meccanica serve a fornire i Gabinetti di Fisica e di Meccanica, nonché il laboratorio di Chimica, dei modelli e degli apparecchi necessari alle lezioni. Questa Officina soccorre inoltre la scuola di Meccanica colle sue proprie macchine, e con gli strumenti che possono giovare allo studio delle trasmissioni dei movimenti e degli organi meccanici. L’Officina ha un Capo-lavorante e vari apprendisti, i quali si addestrano ai lavori di metallo e di legno e sotto la direzione di lui.
L’Officina è ben provvista di meccanismi ed utensili per la costruzione di strumenti di precisione e di macchine industriali, e fra gli altri un tornio di precisione con appoggio fisso e con tutto il corredo necessari di ferri per tornire, e di pettini per fare le viti; un tornio forte sopra banco di ferro; altro tornio a ingranaggio capace anche di tornire l’ovale.
L’Officina si sviluppa rapidamente e costruisce in poco tempo più di 200 tra macchine e modelli di macchine per l’Istituto tecnico ed anche per altri istituti toscani ed italiani. A partire dagli anni 60 particolare ed intenso sviluppo avrà il settore dell’ottica per la costruzione di lenti ed apparecchi per la misurazione del terreno (tacheometri, livelli e teodoliti) da questa attività e da questa Officina che sarà in parte ceduta nasceranno le Officine Galileo.