
Spettrografo secondo Schumann con prisma di quarzo
Descrizione: Questo tipo di spettrografo con prisma di quarzo (modello piccolo della ditta Fuess), fu proposto dal fisico tedesco Victor Schumann (1841-1913) e venne usato specialmete per misurare e fotografare spettri nel campo dei raggi ultravioletti.
Lo strumento è montato su di un massiccio treppiede al centro del quale è imperniato un disco recante il prisma. Il disco può ruotare tramite una manopola posta sotto il treppiede che viene bloccata tramite una vite di fissaggio. Grazie a due viti e ad una molla di richiamo è possibile aggiustare l’orizzontalità del disco. Esso è racchiuso da un cilindro metallico, munito di coperchio di cuoio, nel quale si innestano i tubi del collimatore e quello della camera oscura fotografica. Il primo è fissato ad una colonnina d’ottone solidale con una delle gambe del treppiede. In esso, grazie ad un pignone dentato e ad una cremagliera, scorre telescopicamente un secondo tubo recante la fenditura. Questa è formata da due lamine d’acciaio; una vite micrometrica munita di tamburo graduato con 250 divisioni di 1/1000 di mm permette di regolarne la larghezza. Nel tubo del collimatore si trova un diaframma ad iride ed una lente convergente di quarzo. Una levetta regola l’apertura del diaframma, una scala millimetrata da 0 a 30 permette di determinarne il diametro.
Un braccio, imperniato concentricamente all’ asse del disco portaprismi, reca un pesante contrappeso e sostiene il tubo con l’obbiettivo e la camera fotografica. La posizione del braccio, che si può bloccare con una vite di fissaggio, si legge su di una scala circolare posta sul treppiede. La scala, che si estende solo per un settore di cerchio, è graduata da 90° a 200° ed un nonio permette le letture con una precisione di 5′. Il tubo che congiunge la camera fotografica al cilindro contenente il prisma è millimetrato e scorre telescopicamente grazie ad un pignone dentato e ad una cremagliera. In esso i trova la lente obbiettiva in quarzo e un diaframma identico a quello sopra descritto. La camera fotografica è semicilindrica, e il telaio nel quale si inseriscono le lastre sensibili può ruotare secondo un’asse verticale grazie ad una manopola ed essere bloccato da una fite di fissaggio. La posizione del telaio rispetto all’ asse ottico viene letta su di una scala graduata da 0° a 90°. Nella posizione “90°” l’asse ottico e la lastra fotografica sono perpendicolari. Essi devono formare un angolo di 25°-30° quando si fotografano degli spettri ultravioletti. La lastra può essere ruotata per ovviare all’inconveniente dato dal fatto che lo spettro non è a fuoco su di un piano bensì su di una superfice cilindrica. Un semicilindro metallico è solidale con il telaio e permette di schermare la luce parassita per qualunque posizione della lastra. Il telaio è pure mobile verticalemente: una vite munita di tamburo con due tacche diametrali fa scorrere la lastra di 1,5 mm ogni mezzo giro. E` così possibile ottenere, sulla stessa lastra, più spettri paralleli uno sopra l’altro. Nel telaio è anche possibile infilare una lastra metallica nella quale è incastonato un’oculare di Ramsden, munito di reticolo, usato per osservare lo spettro visibile.
Lo spettrografo è munito di un prisma in quarzo del tipo ideato dal fisico francese Marie Alfred Cornu (1841-1902). In effetti si tratta di un prisma equilatero composto da due semiprismi rettangolari identici e giustapposti. I due semiprismi sono necessari poichè un solo prisma in quarzo produrrebbe, per effetto della polazizzazione rotatoria, una coppia di spettri sfasati e polarizzati diversamente. I semiprismi infatti sono tagliati in modo da avere il loro asse ottico parallelo al cateto minore; inoltre uno di essi è destrorso, l’altro sinistrorso. Una lamina di quarzo destrorsa ruota in senso orario il piano di polarizzazione della luce che lo attraversa (vedi il biquarzo a due rotazioni n° inv. 143). I due quarzi così giustapposti (e uniti da una pellicola d’acqua o di glicerina) formano così un sistema che, pur disperdendo la luce, elimina gli effetti di birifrangenza.
L’apparecchio è pure corredato da un normale prisma equilatero di vetro per le osservazioni nel campo della luce visibile.
Data: 1900 circa
Autore: firmato da Rudolph Fuess
Misure: Lunghezza max.: 530, altezza: 370 mm