Nata nel 1850 è in continua evoluzione: un fantastico archivio cartaceo e digitale.
La Storia della
Biblioteca
La biblioteca fu istituita nel 1850 da Filippo Corridi che vi trasferì le pubblicazioni tecnico-scientifiche dell’Accademia di Belle Arti. Si arricchì poi di volumi doppi della Biblioteca Magliabechiana messi in vendita da Giuseppe Molini, cui era stato dato l’incarico di unificare le raccolte librarie granducali in Firenze.
Numerose furono le donazioni di eminenti scienziati, non solamente toscani, del Granduca e dei governi di Francia e Inghilterra. Tra il 1870 e il 1888 vennero acquisiti oltre 15000 volumi con l’intento di costituire una biblioteca di aggiornamento per gli insegnanti.
Il patrimonio librario continuò ad essere incrementato fino agli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale.
Fondo Antico
Il Fondo Antico rappresenta il nucleo originario della biblioteca: è costituito da 272 pubblicazioni per un totale di circa 600 volumi.
Venne raccolto per volontà di Filippo Corridi in un arco di tempo compreso tra la nascita dell’Istituto (1850) e il 1859, anno delle sue dimissioni da direttore: “Essi [volumi] furono acquistati a spese dello stabilimento, o donati da vari, come l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, dal Ministero Inglese del Commercio, dalla Società Inglese di Statistica, da vari Ministeri Francesi, e in special modo dalla Sezione di Belle Arti del Ministero di Stato, dal Signor Vattemare di Parigi, e da cambi di libri duplicati con la Biblioteca Magliabechiana” (Relazione spettante alle varie collezioni scientifiche e tecniche ritrovate al R. Istituto Tecnico Toscano di Firenze, compilata dai Commissari del Governo, 14 gennaio 1860). Fin dal suo nascere, la biblioteca assunse un carattere prettamente tecnico-scientifico anche se nelle sue raccolte non mancarono opere letterarie, classiche e di storia patria.
Biblioteca degli Insegnanti
Tra il 1870 e il 1888 la consistenza del patrimonio librario crebbe notevolmente con l’acquisizione di oltre 15.000 volumi. Si volle in questo modo organizzare una Biblioteca che potesse rispondere alle esigenze di aggiornamento degli insegnanti e che, nel suo ordinamento, riproducesse in dieci sezioni le classi di materie oggetto di studio e di insegnamento nell’Istituto. Il fondo librario risentì, infatti, tanto delle trasformazioni del sistema scolastico nazionale quanto delle influenze dei diversi paesi europei, particolarmente della Francia (fin verso gli anni Settanta del XIX secolo) e della
Germania (nell’ultima parte dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento). Pur in presenza di un cospicuo numero di opere letterarie ed economiche, la Biblioteca mantenne il suo carattere tecnico-scientifico originario: la fisica, la chimica, le loro applicazioni e le tecnologie furono le discipline meglio rappresentate nella raccolta, come dimostra il fatto che in essa si trovavano le opere di quasi tutti gli autori classici della fisica ottocentesca. Accanto al materiale librario si venne costituendo anche una ricca raccolta di periodici italiani e stranieri, che testimonia la cultura cosmopolita dell’Istituto.